martedì 20 novembre 2012

Mo te lo spiego a papà la giornata mondiale dei diritti dell'infanzia

"...e così proprio il 20 Novembre di tanto tempo fa nella città di New York si riunirono tutti i rappresentanti degli Stati del pianeta.
Era una mattinata fredda e piovosa, ma questo non scoraggiò tutti quei Signori che erano venuti da lontano per incontrarsi nel Palazzo di Vetro.
Dall'ultimo piano si vedeva il mondo e si vedevano le cose belle e anche quelle brutte.
Seduti intorno ad un grandissimo tavolo rotondo i Signori del pianeta discutevano dei problemi dei bambini.
Man mano uscirono fuori un sacco di cose e il rumore della pioggia sui vetri del palazzo spesso copriva le conversazioni. Qualcuno proprio non voleva capire.
Ci sono bambini che non se la passano proprio bene perché sono costretti a lavorare o a fare la guerra, ce ne sono altri che servono solo per il piacere di qualche adulto.
Alcuni signori proprio non volevano sentire.
Ci sono bambini che non possono andare a scuola e altri che se hanno una malattia nessuno li cura.
Alcuni altri signori invece facevano finta che quelle parole non fossero rivolte a loro.
Fonte: Web
Ci sono bambini che non vengono ascoltati e altri che vengono solo riempiti di una spazzatura speciale che esce dalla TV, dalla pubblicità, dai giornali e da Internet.
Qualcuno di quei Signori però propose di prendersi cura dei più piccoli scrivendo delle regole che tutti avrebbero dovuto rispettare.
Era proprio una bella idea, era proprio un raggio di sole in quella mattinata piovosa.
Si misero tutti a scrivere e a pensare. Alla fine della giornata su un grande foglio c'erano scritte 54 regole che tutti avrebbero dovuto sottoscrivere. Molti Stati lo hanno fatto, ma alcuni, anche importanti, non lo hanno fatto ancora.

Smise di piovere e col primo raggio di sole si formò un meraviglioso arcobaleno.
La cosa bella e sorprendente però fu che da quell'arcobaleno scesero, fin dentro la stanza col grande tavolo rotondo, un sacco di persone che avrebbero aiutato i bambini di tutto il mondo.
C'era un poliziotto, una maestra, un educatore, un giornalista, una dottoressa e tanti altri che si resero disponibili a dare una mano. Dopo poco ripartirono sull'arcobaleno, ma questa volta ognuno di loro era diventato il poliziotto dei colori, la maestra dei colori, l'educatore dei colori, il giornalista dei colori e..."

"papà pure la dottoressa dei colori. E' tutto un arcobaleno di persone".
"Si a papà proprio così".
"Papà adesso io dormo bene perché ci sono un sacco di persone che ci proteggono".
"Dormi amore mio e speriamo non sia solo una favola".
"Buona notte, ho detto buona notte, eiiii BUOOO-NAAA NOOO-TTEEE".
"Sssss, tuo fratello non ti risponde perché dorme già da un pezzo e poi a lui le favole lo fanno addormentare".

1 commento:

Unknown ha detto...

speriamo davvero che non sia solo una favola.
Se vuoi passare da me ho una cosa da darti. ciao. Laura



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