venerdì 10 maggio 2013

La capata perfetta

"Ma ti ho detto cento volte che devi stare attento quando ti muovi. Hai visto la capata che hai dato a mamma?"

"E' inutile che fai quella faccia. Non è la prima volta che dai una testata così forte che occorre il ghiaccio".

"Adesso mamma tiene un livido sotto agli occhi esagerato e quando va a lavoro i colleghi penseranno che papà l'ha picchiata".



"Non fa niente che piangi, ti devi mortificare. Così la prossima volta te ne ricordi".


"Una capata del genere non l'ho vista mai neanche nelle risse di strada qui in periferia".

"Adesso vai da mamma e dici: Mamma scusa della capata".
"Papà, uffa, ma non si dice capata".
"Tu pensa a chiedere scusa e non fare il precisino".
"Ma non si parla in napoletano".
"Papà sa parlare sia napoletano che italiano. Tu pensa a imparare bene prima l'Italiano. E poi quando ce vò ce vò!"
"Maa-mma, Maa-mma, scusa se hai preso la capata".
"Vedi che non sai parlare in napoletano? Lo devi dire in Italiano".
"Uffa e perché?"

"Perché in napoletano prendere una capata significa un'altra cosa".
"E che cosa?"                    
"Significa intestardirsi per qualcosa o qualcuno".                   
"Ma io ce l'ho la testa dura".
"Infatti voi bambini poi, non si sa perché, non vi fate mai niente".
"Papà, tu hai mai preso una capata?"
"Certo...ho preso la capata della chitarra, poi della subacquea, poi della dieta e ora del blog".
"E se uno prende una capata si fa male?"
"Quando prendi la capata dei figli sì...però basta mettere il ghiaccio e i bollenti spiriti passano".
"Che cosa?"
"Niente era una battuta per i grandi. Volevo dire che se sei testardo e determinato c'è il rischio che la tua capata si trasformi in un successo clamoroso".
"La capata con la corona?"
"Sì, bravo...sperando che non sia di fiori però".

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