martedì 21 giugno 2011

Mo ti spiego a papà cosa farà un nuovo sindaco

Nelle settimane scorse dalla tv non si ascoltava altro che il politichese.

DA2 alla parola quorum correva verso di me dicendo Puura che nel dialetto di casa mia significa Ho paura! DA1 invece associava coalizione a colazione e così abbiamo preso la tazza con i biscotti almeno cento volte.

I discorsi fatti in casa sui nuovi sindaci hanno, inevitabilmente, coinvolto anche i bambini che gridavano come allo stadio il nome del candidato preferito a secondo che la conversazione la stessi facendo con qualche mio amico o qualche parente emigrato.

DA2, essendo il secondogenito, è abituato a fare quasi tutto per imitazione e così ripeteva: “Acchiiio otare”. “No a papà, i bambini non possono votare, mi dispiace” gli dissi; come se tutto il resto degli adulti fosse sempre consapevole del voto e avesse profonda conoscenza delle dinamiche della politica. Nel mondo che ogni tanto immagino io dovrebbero votare solo quelli dai 2 ai 5 anni di modo che il voto sarebbe legato solo all’amore, al benessere e al gioco (cose che pure creano economia state tranquilli).

DA1, dopo aver visto alla tv i festeggiamenti dei diversi candidati e dei loro sostenitori, mi chiede: “Papà, ma cosa farà quel signore che fa il sindaco?”.

“Mo te lo spiego io a papà cosa farà il nuovo sindaco” risposi, mentre mi preparavo come se stessi per affrontare un comizio.

Ho preso la cartina politica, manco a farlo di proposito, della nostra città e l’ho stesa davanti ai miei figli per spiegargli, con una bacchetta, le trasformazioni che avrebbe operato il nuovo sindaco.

“La città profumerà di gelsomino perché per strada non ci sarà più spazzatura. Le navi faranno le corse per attraccare al porto per visitare tutti i monumenti più belli. I turisti scenderanno senza paura di essere derubati e porteranno tanti soldi per comprare regali, cibo e divertimenti. In ogni zona della città ci sarà un parco giochi bellissimo. Tutti avranno un lavoro che contribuisca a rendere più bella e ospitale la nostra città. Il tram, i bus o la metro saranno sempre in funzione e sicuri per far si che le persone si possano spostare tranquillamente senza prendere le auto. Finalmente non ci sarano più i parcheggiatori abusivi. Ci saranno tante feste, mostre, concerti e in ogni piazza un tappeto magico per sedersi e ascoltare una favola letta ad alta voce.”

La bacchetta indicava i vari luoghi dove poter trovare ciò che dicevo, ma DA1 e DA2 non sembravano tanto convinti e cominciavano a dare i primi segni di insofferenza. DA1, a testa in giù metteva i piedi addosso al fratello, mentre DA2 dava urli di stizza per l’onta subita.

“Ragazzi, ma adesso viene il bello, non lo volete sapere?” dissi cercando di attirare la loro attenzione.

Senza aspettare cosa gli volessi dire, DA1 mi domanda: “Papà perché non fai il sindaco?”

La mia risposta è stata: Ognuno racconta le storie a chi vuole e a me piace farlo solo per voi.”

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