martedì 15 novembre 2011

Mo ti spiego a papà cos'è la rabbia

L'altra sera quando sono rientrato a casa ho sbattuto leggermente la porta e subito DA1 è corso chiedendomi che cosa fosse successo.
"Niente a papà, sono un po' arrabbiato".
DA2 invece mi fissava e poi imitava la mia espressione: sopracciglia corrucciate, mandibola contratta e qualche sbuffo.
"Papà ma che cos'è arrabbiato?"
Per calmarmi e spiegargli cos’è la rabbia gli ho raccontato una storiella.
" ...ma avete mai incontrato la famiglia Marraggia*? E' una famiglia composta da tanti personaggi così piccoli che potrebbero passare attraverso i pori della pelle che sono quei buchini piccoli piccoli che abbiamo sul nostro corpo."
"Papà, io non li ho mai visti i Marraggia.
DA2 ribadisce: "Io no Maaaggiaa"
“I Marraggia passano tutto il loro tempo a dormire e per questo sono sempre vestiti con un grosso pigiamone. Hanno sempre sonno e sbadigliano di continuo.
Le uniche volte che si svegliano è quando la famiglia Mannaggia° gli da fastidio. Voi avete mai conosciuto la famiglia Mannaggia? Beh, forse si.
I Mannaggia sono pure loro molto piccoli, ma li dovreste vedere. Sono tutti precisi, vestiti benissimo, sempre tutto al loro posto. Li vedi che vanno avanti e indietro sempre indaffarati, ma sempre gentili, educati ed impeccabili.
DA1 curioso mi chiede: “Ma dove vivono”?
“Sono due famiglie molto numerose che vivono dentro di noi. La famiglia Marraggia dorme spesso nei pressi della pancia e della bocca, mentre la famiglia Mannaggia si aggira tra la testa e il cuore.”
“ E poi cosa succede?”
“Quando non riesci a colorare come vorresti o costruire una casa con le costruzioni o quando la mamma e il papà ti danno una punizione la famiglia Mannaggia non sa più cosa fare e così smette di parlare. Si, si perché per tutto il tempo loro parlano sempre, non stanno un attimo zitti. Hanno l’abitudine di raccontare ad alta voce tutto quello che fanno in maniera precisa. Quando le cose non vanno come dovrebbero cominciano a parlare sempre meno, fino a che non piomba il silenzio.

E’ proprio in questo momento che si sveglia la famiglia Marraggia. Non sono abituati al silenzio. Li vedi che vanno avanti e indietro, su e giù. Ma la cosa bella è che appena si alzano da loro letto diventano tutti rossi, dalla testa ai piedi.
Il silenzio li spaventa e così scappano via cercando di uscire. I più fortunati escono immediatamente. Qualcuno nuotando tra le lacrime, qualcuno dalla bocca e qualcun altro esce dal culo.”
La risata è immediata. A tutti i bambini se in una storia inserisci le parole magiche, culo, cacca e pipì verrà da ridere. E’ un assioma infantile. (vedi post del 17 Ottobre 2011)
DA1 e DA2 ridono a gran voce, ai limiti dello sforzo. DA2 grida: “Papà culoooo” abbassandosi i pantaloni, mentre DA1 mi domanda: “Ma papà, quelli che non escono dove vanno?”
“Non tutti i componenti della famiglia Marraggia riescono ad uscire. Qualcuno rimane bloccato, continuando a stare sveglio. Il problema è farli riaddormentare. Ma come si fa?”
“Mannaggia”
“Bravo, ci vogliono i Mannaggia. Più riprendono a fare le cose che sapevano fare in modo preciso, più ritornano a parlare. E così i Marraggia possono addormentarsi.”
“Papà, ma tutti hanno i Marraggia e i Mannaggia?”
“Si, ma c’è un problema. Più cresci e più i Marraggia faticano a riaddormentarsi. Bisogna cercare di non farli mai svegliare. Pensa che ci sono dei signori che hanno dei Marraggia svegli da tantissimo tempo. Vorrebbero uscire dallo stomaco o dalla testa, ma non ci riescono, diventano sempre di più e continuano a stare svegli.”
“Papà, ma i tuoi Marraggia dormono o sono svegli?”
“A dire il vero oggi sono svegli”
DA2 schiacciandosi il braccio vicino all’occhio per guardare nei pori dice: “Papààà adda, qui i Maaggiaa.
“Adesso si che si sono addormentati”

*Marraggia: (lo spiego per gli abitanti delle polpolazioni nord-europee) è un contrazione delle parole MI e ARRAGGIA. Quest'ultima indica la rabbia o meglio l'arrabbiatura. Per capire meglio il senso bisognerebbe ascoltarne il suono. Si consiglia di chiedere ad un Napoletano a portata di mano (che in genere si trova sempre).

° Mannaggia:  Esclamazione o imprecazione che esprime impazienza, stizza, disappunto. Sin. Maledizione. Varianti: Mannaggia a Bubbà (un personaggio attivissimo dei bassifondi napoletani dell’800, noto per essere invischiato in qualsivoglia traffico o situazione incerta. Se allora qualcosa andava storto si poteva tranquillamente dar la colpa a Bubbà, sicuri che in qualche modo vi fosse implicato. Bubbà assunse quindi, a livello popolare, il ruolo del capro espiatorio e veniva citato in ogni occasione sfavorevole.

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3 commenti:

Rosa ha detto...

Questa storia è fantastica!!! Devo dire molto bravo a far capire cos'è la rabbia ai tuoi figli..
Complimenti!

sbirula75 ha detto...

davvero carina la tua storiella!!! a me ha aiutato negli ultimi giorni un angioletto che mi avevano regalato per il battesimo appeso alla porta... me lo ero dimenticato e invece mi ha dato spunto per gestire una delle solite scenate di rabbia perchè non riusciva a mettere i cuscini come voleva lei e se provavo ad aiutarla apriti cielo!!! ho cominciato a cercare l'angioletto dicendole che il diavoletto l'avevo sconfitto e se non lo ritrovava il diavoletto ci avrebbe fatto i dispetti tutta la notte! si è fermata e ha cominciato a cercare il diavoletto... e per fortuna abbiamo ritrovato l'angioletto e da lì è nata una bella storia per andare a fare la ninna con gli angioletti!

Anonimo ha detto...

Deliziosa ;)



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