"Sìììì, evviva, giochiamo con la Wii".
"Ma no, andiamo in una sala di bowling vera".
"Ma papà si gioca con il telecomando?"
"No, mica ci sono i controllers. Ci sono le palle vere".
"Waaa le palle vere".
"E pure il monitor dove vedere i punti che facciamo".
"Proprio come la consolle".
"Più bello perché è una sala gigante dove ci sono tante piste e tante persone che giocano".
"Però io voglio giocare con te".
"Sì, non ti preoccupare, noi avremo la nostra pista e le nostre scarpe".
"Le scarpe?"
"Sì, perché per giocare veramente ci vogliono delle scarpe adatte che hanno la suola di cuoio e non di gomma".
"E pure il completino?"
Va bé non esageriamo, bastano le scarpe".
"Allora io sono pronto papà".

Il reale costa fatica e ti costringe a metterti in gioco. L'esperienza di un gioco non è mai come la sua simulazione. (cit...secondo me)
"Bambini vi siete divertiti?"
"Papà, ma erano proprio pesanti quelle palle".
"Tu credevi che era facile come quando giochi con la Wii a casa di Zia Chiara?"
"Ma poi la pista è di legno".
"Sì, è il parquet come ce lo abbiamo noi a casa".
"Allora la possiamo fare pure a casa nostra la pista di bowling?"
"Sì, mamma ha detto proprio così".
"Infatti ci manca solo la pista da bowling".
"A casa di zia Chiara con la Wii c'è pure il golf, il tennis e il baseball".
"In una tv tutte queste cose ci vanno, ma nel nostro salone proprio no".
"Papà allora possiamo comprare solo la palla da bowling?"
"E che ne fai se a casa non si può giocare?"
"La tengo vicino al letto così quando giochiamo un'altra volta veramente me la porto e quella mi fa fare STRIKE".
"Mo chi glielo spiega a mamma che vuoi una palla".
"Papà, ma che fanno le palle?"
"Niente, solo STRIKE".
"Io voglio fare STRIKE nella vita".
"AZZ".
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