sabato 16 luglio 2011

Mo ti spiego a papà cos'è sta nutrizione biologica

La vita da genitori si sa è dura, specie se bambini come DA1 e DA2 hanno 15 mesi di differenza e il loro obiettivo è vendicarsi della nostra assenza giornaliera per motivi di lavoro (dalle 7:30 alle 19:30).

La sera, dopo la giornatina con il collega poco simpatico, i capricci a turno dei bambini e la montagna di vestiti da stirare finalmente arriva il momento del divano: il potere nelle mie mani a soli 29€ al mese con SKY, i piedi sul tavolino e qualsiasi schifezza da mangiare che produca quell’effetto appagante di buonumore.

Dopo un inverno del genere, senza sosta, siamo arrivati alla fine della primavera un po’ gonfi, e per questo io e MPS abbiamo deciso di stare meglio facendo una dieta. Tra i tanti esperti familiari e illustri amici consulenti abbiamo optato per quella dieta che avesse dato i risultati migliori, anche se non avevamo capito molto.

Il primo incontro è stato fantastico perché era da tanto che non incontravo un professionista simile. Un’anamnesi dettagliata, controllo delle analisi, test delle intolleranze alimentari. Il nostro dottore è un nutrizionista, iridologo, heipraktikeir, erborista, floriterapeuta, yoga kundalini teacher .

Siamo tornati a casa convinti e decisi, siamo usciti sentendoci dallo studio già più leggeri, ma forse era solo il portafoglio.

Dopo qualche giorno abbiamo ritirato i risultati e la nostra dieta. L’inverno trascorso sul divano lo abbiamo pagato a caro prezzo: siamo intolleranti quasi a tutto. No pane, no pasta, no lieviti, no latte, no frittura, no merendine, no patatine, no zucchero.Se eliminate queste cose dai cibi vi restano ben poche cose da mangiare, ma il nostro dottore ci aveva consigliato come cucinare le verdurine, il pollo, il pesce e tutto ci sembrava molto buono e facile da preparare. Eravamo convinti e decisi.

Questo tipo di dieta o meglio di alimentazione ha però un altro lato da considerare. Bisogna comprare tutta una serie di prodotti alternativi che non contengono gli ingredienti a cui siamo intolleranti .

Per questo abbiamo cominciato ad usare il pane azzimo. Ogni volta che lo mangio mi sento come gli Israeliti in fuga dall’Egitto. Non erano intolleranti, ma non avevano avuto tempo di far lievitare il pane. DA2, che mangia qualsiasi cosa, dopo averlo assaggiato lo ha sputato, ma gli ho detto: “No a papà, gli Ebrei si dispiacciono, non è colpa loro, andavano di fretta.”

L’altro giorno a tavola io e MPS parlavamo di come cucinare il kamut. DA2 ha sentito questa parola e ha detto: “Puura amut. ” Ed io: “Non avere paura a papà, il kamut è un cereale e non un animale in via di estinzione”

Non vi dico quando si parlava di quinoa o di farro o di miglio o di latte d’avena o dello scalogno. Mannaggia a tutte le puntate della Prova del cuoco che mi sono perso.

I nostri figli ci hanno visto per settimane preparare verdure di tutti i tipi, ma a dire il vero nessuna dal sapore sperato. I risultati si stanno vedendo questo è certo, ma sogno ancora la pasta al forno, le salsicce alla brace e i fonzies. Ora siamo decisi, ma forse meno convinti.

Ad uno degli ultimi controlli abbiamo manifestato il nostro scetticismo e il professore ci ha spiegato che ormai la cucina va verso la leggerezza. Anche i grandi chef cucinano sempre in modo più leggero, usando i migliori prodotti. Ci ha raccontato: “L’altra sera sono andato ad una festa per 50 anni di matrimonio ed il catering ha preparato una insalata di quinoa con verdure crude di tutte le specie. Una festa ci colori e sapori. Mica hanno pensato alla pasta al forno? Non va più questa alimentazione!”

Il nostro dottore è davvero un bell’uomo, molto informa con una pelle giovanissima nonostante la sua età. Sicuramente tutto frutto del mangiare sano, ma avrei voluto rispondere: “Dottò, ma a che vi serve mangiare così sano e dimostrare 20 anni in meno se poi andate alle feste di quelli che fanno 50 anni di matrimonio?” Mi sembrava scortese ed io e MPS ci siamo guardati annuendo. Siamo ancora decisi, ma tra poco non potremo più comprare il cibo per quanto costano questi prodotti e allora i risultati saranno strabilianti.

DA1, vedendomi un po’ nervosetto, mi ha chiesto: “Papà, ma la dieta biologica fa male?”

Finalmente eravamo da soli in auto e così ho potuto sfogare: “Bello di papà non è la dieta che fa male, ma è sta convinzione di dover cambiare stile di vita. Se io e tua madre torniamo tardi da lavoro, ma chi pulisce, rassetta, fa la spesa e prepara le verdurine??? Quelle leggere??? Non abbiamo Mary Poppins perché altrimenti non arriviamo a fine mese. Ora che anche un pacco di crackers costa tre volte tanto è normale che mi sale il nervoso. Mi fa male di più quella presunzione che tutto sia semplice e veloce. Purtroppo io e tua madre non abbiamo presa nessuna laurea che ci permetta di fare studio senza rilasciare ricevuta fiscale. E che cazzo!”

DA2 immediatamente ripete la parolaccia ed io cerco di rimediare: “Ho detto pazzo. E che sono pazzo io che faccio tutto questo?” MPS cerca di tranquillizzarmi e mi dice: “Dai usciamo un po’, andiamo da qualcuno.”

In effetti la nostra dieta ti rende un po’ asociali anche se alcuni amici la preferiscono perché li vai a trovare già mangiato e non ti devono offrire neanche la cena. E poi mica ti puoi portare a presso sempre la pasta di kamut o il pane azzimo? Per questo resti a casa e vai a dormire presto per non pensare al cibo.

Poi un giorno finalmente decidi di uscire, ma quando il tuo amico apre la porta di casa ti ricordi della sua ironica insensibilità sempre a portata di mano perché ti dice: “Ciao, ma tieni ancora sta panza?”

E allora ti esce spontaneo: “ Ma va fa…”

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