martedì 14 gennaio 2014
Il segreto del matrimonio? Le palle
Questa mattina mi sono svegliato e ho letto:
martedì 26 novembre 2013
La gara di stiro tra mamma e papà
Da notare l'estintore messo lì non tanto per ragioni di sicurezza, ma perché secondo me non si fidavano proprio. |
"Credo sia il ferro da stiro".
"E' un regalo per mamma?"
"Veramente è per me".
"E mica tu stiri?"
"Io glielo ho detto al signor Philips, però lui ha visto la foto di quando ho fatto la gara per chi stirava una camicia più velocemente e ha insistito".
"Pure io voglio fare la gara".
"Non è un gioco per bambini anche perché c'è il rischio di scottarsi...e poi non arrivi neanche all'asse".
"Allora fate una gara tu e mamma".
"Mi sembra una buona idea".
"E noi facciamo i giudici".
martedì 19 novembre 2013
Come fare se tuo figlio è un "falchetto" di Forza Italia
"Veramente a papà, il tuo cognome è Uccello.
Mi sa che hai sbagliato razza".
"No papà, sono diventato un falchetto".
"E cioè?"
"Le giovani leve di Forza Italia. Quelli che stanno con la Santanché".
"E' inutile che provi a farmi venire un infarto, non ci casco".
venerdì 11 ottobre 2013
L'odore della famiglia che vorrei
"Papà, ma che facciamo?"
"Facciamo come quelli del Mulino Bianco".
"Ma quelli fanno le merendine".
"Sì, hai ragione però le famiglie del Mulino Bianco il Sabato mattina fanno colazione tutti insieme preparando i fiorellini sulla tavola e le tovagliette".
"Ma noi non le abbiamo".
"Chi te lo ha detto. Ne abbiamo di tutti i colori e fantasie, ma non le usiamo mai".
"E poi che si fa?"
"Papà gioca un po' con voi: dipingiamo, costruiamo, leggiamo".
venerdì 10 agosto 2012
Mo te lo spiego a papà perché la famiglia è sacra...pure in vacanza
martedì 20 settembre 2011
Mo ti spiego a papà come sono state le nostre vacanze (Cat. 6 Gli ospiti)
Anche se sei partito solo da qualche giorno per le vacanze una delle frasi ricorrenti al telefono è: "Ma quando venite? Dai qui c'è posto".
Dopo la prima settimana, servita ad ambientarsi, sono arrivati i nostri ospiti: i nonni con zio Roma e zio Londra.
Che festa all’arrivo. DA1 e DA2 sono impazziti dalla gioia e anche noi eravamo molto felici. Finalmente qualcuno che ci desse un po’ il cambio nel tenerli a bada.
La nonna fiera dice: “Abbiamo portato qualcosina da mangiare”.
Dopo aver svuotato per un’ora la macchina, il nostro giardino sembrava un mercato ortofrutticolo, per non parlare di biscotti e merendine varie. Io ed MPS ci siamo guardati e sulle nostre teste c’era una sola scritta: “Ma quanto devono restare?”.
Il primo giorno passa in fretta tra entusiasmo e novità. Il secondo giorno ti godi il bello della famiglia riunita, specie se hai dei parenti che vivono lontano. Il terzo giorno cominci a sclerare.
Il nonno si alza alle 6 e comincia a schiacciare bottiglie di plastica, la nonna russa, DA1 e DA2 si svegliano alle 7:45 e vogliono immediatamente andare dagli zii che invece dormono fino alle 12 circa. Sul fuoco prima la pentola del sugo e poi quella del caffè. (Odio l’odore di cucinato a prima mattina). Summit per la cena. Nonno scomparso da circa due ore.
Finalmente scendiamo a mare dopo aver slegato DA1 e DA2 che a tutti i costi volevano giocare con gli zii.
Dopo qualche ora a mare (vedi post Mo ti spiego a papà come sono state le nostre vacanze. Cat.3 Al mare) compaiono zio Londra, bianco da far paura, e zio Roma con il suo costumetto elasticizzato. Ormai sono le 13 e noi saliamo tra i pianti dei bambini che vogliono ancora restare.
In cucina c’è il delirio ed MPS comincia ad avere i primi segni di cedimento: Schizzi di sugo ovunque, cucchiaini di caffè poggiati sul lavello, tavola della colazione ancora sporca e qualche t-shirt in giro sulle sedie. Aprire il frigo poi è un rischio. Se non fai attenzione potrebbe caderti tutto addosso e non si può comprare niente per i successivi 15 giorni.
Ci è voluta una settimana per ambientarsi e organizzare i ritmi con i bambini.
Sono bastati due giorni per distruggere tutto.
Una soluzione però c’è sempre. All’alba del terzo giorno i bambini vengono addestrati per la sveglia: DA1 mette le dita nel naso della nonna per non farla più russare, DA2 salta, a corpo morto, sugli zii ancora a letto. Per mezz’ora si sente solo: “Uà, Aia, Combatti, ohhhh, grrr, Bastaaa”. Finalmente una equa distribuzione dei carichi.
Conclusione: L’anno prossimo andiamo in Grecia così è un po’ lontano e siamo tutti più felici.
Basta comprare l’acqua in vetro e le bottiglie di plastica spariscono. Si aiuta l’ambiente e non ci si innervosisce per il rumore che fanno quando le schiacci.
venerdì 16 settembre 2011
Mo ti spiego a papà come sono state le nostre vacanze (Cat. 4 La passeggiata e Cat. 5 La brace)
Ogni anno, quando si organizzano le valigie per le vacanze, ci si trova a ripetere almeno queste due frasi: "Questa volta mi porto solo una t-shirt" e " Quest'anno dobbiamo anche visitare..."
Se hai due bambini come DA1 e DA2, la sera l'unica cosa da visitare sono le giostre.
Ne abbiamo viste di tutti i tipi: scivoli di alluminio che al sole provocavano ustioni di primo grado (da denunciare il sindaco), cavallucci senza criniera che giravano accompagnati da un ritornello che fa: "Rotola, rotolaa..." (solo grazie a mia madre siamo riusciti a riconoscere questa canzone da titolo Il Barattolo di Gianni Meccia, anni 60 logicamente), camion dei pompieri dalle mille sirene assordanti e tazze rotanti al ritmo di baby-dance.
Il costo varia da 0,50€ a 1, 50€ al giro. Se pensate che i bambini sono due e devono fare almeno 26 giri ciascuno allora il conto è presto fatto.
Ricordo ancora quando durante una passeggiata con MPS in moto le comunicai la mia decisione: "Io non porterò mai i miei figli sulle giostre che girano a pagamento. Sono troppo tristi"
Conclusione: La sera, se hai la forza di uscire, indossi quella t-shirt che ti fa compagnia per tutta la vacanza (nonostante ti sia portato un bel po' di roba) e senza discutere vai alle giostre a pagamento dove poter scattare tante foto ricordo. Della serie Non ti fare mai masto! (masto è colui che sa tutto in materia e dirige il lavoro degli altri, di cui lui è assoluto esperto. Dicesi anche di donatore di lavoro)
Cat. 5 La brace
Al mattino presto del giorno prestabilito per la brace DA1 dice: "Andiamo a raccogliere le pigne per accendere la brace?" e DA2 aggiunge: "A me piace la baace". Le pigne sono un ottimo modo per avviare il fuoco, ma soprattutto una buona alternativa all'alcool ed ancora di più un buon diversivo alla fissa di dover accendere la brace di buon mattino. Il problema è che le pigne, secondo DA1, si possono raccogliere in pineta solo di sera con l'aiuto di una torcia. E allora via a bustoni pieni di pigne dopo aver maledetto gli aghi di pino che entrano negli infradito ad ogni passo.
Finalmente arriva il momento tanto agognato e tra giornali, pigne, fumo e carboni riusciamo a cucinare la nostra carne. MPS, con lo scotch carta, traccia la linea di demarcazione oltre la quale non bisogna andare, pena la fucilazione. Il problema è che ogni pezzetto di carne deve essere riscaldato con la forchetta sul fuoco e quindi se da un lato questa usanza indiana è affascinante, dall'altra la percentuale che ci si scotti è del 99%.
DA1 chiede: "Papà ma con la brace si può cucinare tutto? "Ed io rispondo di si. Poi continua:
"Ma perchè in cucina non c'è la brace e c'è il gas?"
DA2 aggiunge: "mmmm, eeee, ecchè gas!"
Provo a spiegare "Bambini il gas si accende subito e arriva direttamente in cucina. Non devi raccogliere la legna, nè pigne ed è una vera comodità perchè non ci si sporca."
DA1 saggiamente risponde: "Ma papà non è divertente, uffa".
Pensieroso rispondo: "Hai ragione. Da oggi in poi pure il latte riscalderemo sulla brace perchè siamo in vacanza e dobbiamo divertirci". AIUTOOO
venerdì 26 marzo 2010
Mo ti spiego a papà dove sono stato in tutto questo tempo
Sono tornato da un po', ma mi piace ricordare un giorno caldo di Agosto 2009, mentre Davide giocava con il barbecue e Dario, seduto nel passeggino, gettava a terra, con non curanza e una vena di disprezzo, l'ennesima bottiglina con il latte.
Grazie Stefania per tutto quello che hai fatto e che fai per me.
P.S. Vi prometto che non andrò più via perchè via amo immensamente.
P.S. Solo ora mi sono ricordato di avere un blog. A breve vi aggiorno del resto