domenica 14 settembre 2008

Mo ti spiego a papà perchè mi sono tatuato un polpo sulla spalla 2° parte

...continuo (2° parte)
La mia prima immersione è stata in un lago a Treviso...un freddo assurdo in un'acqua torbida di colore verde a fare esercizi per l'esame OWD (Open Water Diver); dimenticavo...avevo una muta da 7 mm.
Il bello è arrivato qualche anno dopo quando, dopo aver preso altri brevetti ed essermi specializzato un po', sono andato a lavorare aUstica. Il primo anno ho lavorato con Ico Barbato, un vero lupo di mare, esperto e profondo conoscitore dei fondali dell'isola, ma abituato a far salpare da un gozzo una CQR (è un tipo di ancora) di 12 Kg a mano anche da 50 mt. Per lui esisteva soltanto il verricello umano che nel 2001 ero io.
Ho scoperto che l'orizzonte non è una linea retta di fronte ai tuoi occhi, ma un cerchio che ti avvolge; ho scoperto che sott'acqua c'è un altro mondo fatto di colori, emozioni e pericoli; ho scoperto di saper andare su una tavola di surf in ginocchio per il porto, passare tra le barche e fare una gassa d'amante senza cadere in acqua.
Ecco, a papà, perchè mi sono tatuato un polpo sulla spalla detra. Perchè tra le creature del mare è la più affascinante. E' capace di mimetizzarsi tra una roccia e un'alga, perchè è capace di difendere la sua tana, perchè si nutre di frutti di mare e spolpa i granchi (chiamalo fesso), perchè quando proprio non ce la fa più sputa una nuvola nera di "tuossico"(che tradotto è l'accumulo delle tensioni e incazzature che ognuno ha e che il polpo forse tramuta in inchiostro...io vorrei tramutarlo in benzina almeno così ammortizzo).
Ho scelto questo tatuaggio perchè il polpo è capace di infilarsi tra molti anfratti e di scivolare senza nessun problema; i suoi nemici sono le murene e le cernie, ma in fondo chi non ne ha di nemici.
Il polpo è il ricordo degli anni trascorsi a lavorare a Ustica tra migliaia di immersioni, tra l'azoto che ti attacca la lingua, tra lavaggi preventivi in camera iperbarica, tra il sudore delle bombole da sistemare, ma è anche il ricordo delle cene con i clienti, dei coralli, dei barracuda, delle aquile di mare, del pesce luna, del pesce pappagallo e della lotta tra due cicale giganti.
Ci vorrebbe una giornata intera a descrivere i colori, i silenzi e la sensazione di respirare sott'acqua a -65 mt o immobile a guardare la superfice da -5 mt nella tappa prima di risalire.
Mi sono tatuato il polpo per non abbandonare il sogno fatto con 4 amici quando avevamo 12 anni di girare il mondo con una barca a motore. Ricordo ancora l'itinerario sulla cartina e la divisione dei compiti che ci siamo dati...ma questa è un'altra storia.

1 commento:

Michela ha detto...

Il laghetto di Godego! Inconfondibile.



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