venerdì 5 ottobre 2012

Mo te lo spiego a papà la pubblicità


“Aspetta, aspetta non girare voglio vedere qui”.
“Ma non sono i cattoni”.
“Lo so, ma io voglio vedere”.
“E’ la pubbicità”.
“Lasciaaaaaa”.
“Uffaaaaaa”.
“Smettetela altrimenti spengo la tv”.
“Papà, ma io voglio vedere la pubblicità”.
“Va bene, ma appena è finita si cambia canale”.

“Ma la pubblicità dice sempre la verità?”
“Non sempre”.
“Allora quell' aereo non vola?”
“No perché è fatto da piccole costruzioni e non ha un vero motore”.
“Ma io ho visto che vola”.
“Ho capito, ma mica quando ti metti l’orologio di Ben10 ti trasformi veramente?”
“Si guarda. Ultraaaa Geeeloooneeee”.
“Ho visto, ma quando si gioca possiamo diventare quello che vogliamo. E’ la regola del facciamo finta”.

“Papà, la pubblicità dice le bugie?”
“A volte si, bugie di quelle che ti cresce il naso lungo lungo come Pinocchio. Ti fanno credere che senza una cosa non puoi vivere ed essere felice”.
“Però io ho visto un bambino che ce l’aveva quell’aereo che vola”.
“Lo so, ma non possiamo comprare tutto quello che vediamo. E poi quell’aereo vola solo se ce l’hai tra le mani, mica davvero?”
“Io voglio solo i giochi che dicono la verità”.
“Io voglio solo giochi che rispettano chi li produce e chi li acquista”.
“Papà però io vorrei proprio quell’aereo dei Lego”.
“E pure io Lego”.
“E io invece volo viaaaaaa”.
“Papà, ma mica tu voli?”
“Red-Bull ti mette le aaaaliiii”.
“Ma è per finta, è la pubblicitààà”.
“Hai ragione mannaggiaaaa” CRASH “Ahioooo”.


P.S. Consiglio la lettura del libro Lire 26.900 di Frédéric Beigbeder 

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